Confini sani: come dire “no” senza sentirsi in colpa

di Carolina Festa

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Inizia in piccolo. Rifiuta un incontro non necessario, non rispondere a un messaggio di notte, non prenderti la colpa per qualcun altro. Ogni piccolo “no” rafforza la tua forza interiore.
I limiti non sono muri, ma sbarre. Decidi tu chi far entrare e quando. È flessibile: oggi è “no”, domani è “sì”. L’importante è che la decisione sia tua, non presa sotto pressione.
Il senso di colpa è un falso segnale. Ci sentiamo in colpa perché da bambini ci è stato insegnato: “I bravi bambini non rispondono”. Ma gli adulti hanno diritto ai propri limiti. Di’ a te stesso: “Non devo essere comodo”.
Pratica i “limiti con amore”. Puoi dire “no” ed essere comunque gentile. “Mi dispiace, ma non posso” suona rispettoso. I confini non respingono: attraggono chi ti rispetta.
Infine, i confini sani sono il fondamento delle relazioni mature. Senza di essi, c’è dipendenza, risentimento e burnout. Con essi, c’è libertà, rispetto e profondità. Perché solo chi conosce i propri confini può davvero esserci per un altro.

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