I confini sono la linea invisibile tra il “mio” e il “tuo”. Proteggono la tua energia, il tuo tempo, i tuoi valori e le tue emozioni. Ma in una cultura in cui una “brava persona” è sempre disponibile, i confini vengono spesso confusi con l’egoismo. In realtà, sono un atto di rispetto per se stessi e per gli altri.
Tipi di confini: fisici (spazio personale), emotivi (non farsi carico dei sentimenti altrui), temporali (non essere “sempre disponibili”), materiali (non prestare denaro senza previo accordo). Violare uno qualsiasi di questi provoca disagio.
Segnali di mancanza di confini: ti senti spesso stanco, ti arrabbi con le persone “brave”, temi i conflitti e dici “sì” quando vorresti dire “no”. Sei il “salvatore” nel triangolo drammatico di Karpman.
Come stabilire un confine? In modo chiaro, calmo, senza scuse. “Non posso aiutarti oggi” è sufficiente. Non c’è bisogno di spiegare, sentirsi in colpa o promettere “la prossima volta”. Il tuo “no” è una frase completa.
Preparati alla resistenza. Alcune persone sono abituate a violare i tuoi limiti. Quando inizi a farli valere, potrebbero offendersi, manipolarti (“Sei cambiato!”) o farti pressione. È un problema loro, non tuo.
Confini sani: come dire “no” senza sentirsi in colpa
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