Autostima: come smettere di dipendere dall’approvazione altrui

di Carolina Festa

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L’autostima non è una questione di “Sono fantastico”, ma di un profondo senso interiore di autostima. Le persone con un’alta autostima non hanno bisogno di continue conferme: sanno di essere degne di amore e rispetto semplicemente perché esistono. Ma come si può sviluppare questa sensazione se fin da bambini ci è stato insegnato: “Sei bravo quando…”?
L’autostima si forma durante l’infanzia. Se un bambino viene elogiato solo per i suoi successi (“Bravo, hai preso un A!”) e non per la sua stessa esistenza (“Sono contento che tu esista”), impara: “Sono prezioso solo quando faccio qualcosa”. Questo porta al perfezionismo e alla paura di sbagliare.
Il perfezionismo è il nemico dell’autostima. Dice: “Non sei abbastanza bravo”. Ma una sana autostima significa accettare se stessi con i propri difetti. Come scrisse Carl Rogers, “Chi accetta se stesso è capace di cambiare”.
Smettetela di paragonarvi. I social media sono una fabbrica di paragoni. Ma vedi la “A” di qualcun altro, non la sua “C”. Ricorda: ognuno ha il suo percorso, il suo ritmo e le sue difficoltà. Il tuo valore non dipende dal successo di qualcun altro.
Sostituisci il tuo critico interiore con un mentore. Invece di dire “Hai sbagliato di nuovo!”, pensa “Cosa puoi fare meglio la prossima volta?”. L’auto-gentilezza non è debolezza, ma forza.

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