Biodiversità: la rete invisibile della vita sulla Terra

di Carolina Festa

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La biodiversità non è solo “un insieme di animali e piante”. È una rete complessa e interconnessa in cui ogni creatura, dai batteri microscopici alle balenottere azzurre, svolge un ruolo. Questa rete mantiene il clima, purifica l’acqua, impollina le piante e nutre l’umanità. Senza di essa, la vita sulla Terra come la conosciamo sarebbe impossibile.
Gli scienziati stimano che ci siano circa 8,7 milioni di specie sul pianeta, ma solo 1,2 milioni sono state descritte. Le altre sono nascoste nelle profondità oceaniche, nella giungla amazzonica e nel suolo. Ogni nuova specie non è solo “un’altra creatura”, ma una potenziale fonte di medicinali, geni resistenti alle malattie o la chiave per comprendere l’evoluzione.
Servizi ecosistemici è un termine usato per descrivere ciò che la natura ci offre gratuitamente: impollinazione (il 75% delle colture agricole dipende dagli insetti), purificazione dell’acqua (le zone umide filtrano l’inquinamento), regolazione del clima (le foreste assorbono CO₂). La perdita di una specie può interrompere l’intera catena. Ad esempio, la scomparsa delle api minaccerebbe la sicurezza alimentare.
Gli hotspot di biodiversità sono regioni con alte concentrazioni di specie endemiche (specie presenti solo lì). Tra queste, il Madagascar, le Isole Galapagos, il Kalimantan e la Regione Floreale del Capo in Sudafrica. Questi luoghi sono tesori dell’evoluzione, ma anche i più vulnerabili alla deforestazione e ai cambiamenti climatici.
L’uomo è il principale fattore destabilizzante. Negli ultimi 50 anni, le popolazioni di animali selvatici sono diminuite del 69% (dati WWF). Le cause includono la distruzione dell’habitat (agricoltura, urbanizzazione), il bracconaggio, l’inquinamento, le specie invasive e, sempre più, i cambiamenti climatici. Viviamo nell’era della sesta estinzione di massa e, per la prima volta, il colpevole è una singola specie: l’Homo sapiens.

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