Ogni giorno, decine di specie scompaiono dalla faccia della Terra. La maggior parte di esse non viene mai nemmeno scoperta. Questo non è solo “triste”, è una crisi sistemica che minaccia la stabilità dell’intera biosfera. L’estinzione non è un processo naturale oggigiorno: è accelerata di 1.000 volte rispetto ai livelli di base.
La Lista Rossa IUCN è il principale indicatore di questa minaccia. Oggi, oltre 42.100 specie sono minacciate di estinzione. Tra queste, il leopardo dell’Amur (meno di 100 individui), il rinoceronte di Giava (circa 70) e il rinoceronte bianco settentrionale (di cui rimangono due femmine). Ogni nome suona un campanello d’allarme.
Le cause dell’estinzione sono causate dall’uomo.
— Distruzione dell’habitat: l’80% delle foreste tropicali è stato abbattuto per far posto a piantagioni di palma da olio, soia e allevamento di bovini. — Bracconaggio: il corno di rinoceronte è più prezioso dell’oro e il carapace di una tartaruga è un trofeo.
— Inquinamento: la plastica uccide le tartarughe marine, i pesticidi uccidono le api.
— Cambiamenti climatici: i coralli stanno diventando bianchi, le specie artiche stanno perdendo ghiaccio.
— Specie invasive: i ratti sulle isole stanno uccidendo gli uccelli che non riescono a difendersi.
La regione del Pacifico è l’epicentro della crisi. Le isole sono una miniera di specie endemiche, ma anche gli ecosistemi più vulnerabili. Alle Hawaii, oltre 100 specie di uccelli si sono estinte a causa della malaria trasmessa dalle zanzare. In Nuova Zelanda, kiwi e kakapo lottano per sopravvivere.
Specie in pericolo: la tragedia silenziosa del nostro tempo
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