Accetta il disagio. La consapevolezza non riguarda le sensazioni “buone”, ma l’accettazione di tutto: dolore, noia, ansia. Quando smetti di combattere ciò che è spiacevole, perde il suo potere.
Usa “ancore di attenzione”. Potrebbero essere il suono di un orologio, la sensazione di una sedia sotto il corpo, il tuo respiro. Quando ti senti ansioso, torna all’ancora. Questo ti riporta al presente.
Consapevolezza nelle relazioni. Ascolta pienamente l’altra persona, senza pensare a come reagire. Guardala negli occhi. Senti le sue emozioni. Questo crea una connessione profonda.
Non sforzarti di avere una “mente chiara”. L’obiettivo non è fermare i pensieri, ma non esserne controllato. Anche i praticanti esperti pensano, ma scelgono a cosa aggrapparsi. Infine, la consapevolezza è amare la vita così com’è. Non ideale, non modificata, ma reale: con la pioggia, il dolore, la gioia, il trambusto. E in questo risiede la libertà. Perché qui e ora è l’unico posto in cui si può essere veramente vivi.
Mindfulness: come vivere il qui e ora in un mondo di ansia
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